Gennaio è appena trascorso e i “Giorni della Merla”, 29, 30 e 31, dovrebbero rappresentare i giorni più freddi dell’anno. Il detto ci narra «se sono freddi, la primavera sarà bella, se son caldi la primavera arriva tardi!».
Il primo febbraio si festeggia l‘ Imbolc, la festa celtica della Luce che celebra il risveglio della natura, è la festa nel mezzo del Solstizio d’Inverno (Yule) e dell’Equinozio della Primavera (Ostara). La prima festa di Primavera. Uno dei significati dell‘ Imbolc pare derivi da Imbolg ovvero “nel sacco”, che poi sarebbe il grembo di Terra Madre. Il termine ci ricorda i semi che stanno germinando sotto la terra e che spunteranno appena arriveranno le prime piogge.
La dea che rappresenta questo prezioso evento del cerchio dell’anno è Brigid, Dea della luce, dei poeti, dei maestri del ferro battuto, delle nascite e delle guarigioni. Lei accende il fuoco dell’ispirazione nell’Arte ed il dono della scrittura, è la dea della comunicazione. In onore della Dea, ancora oggi è in uso tra i contadini appendere dei nastri colorati ai rami degli alberi al fine di esorcizzare la malasorte.
La dea non rappresenta altro che la Dea Madre, Madre Natura. Essa si venerava in tutto il Pianeta per la sua potenza, in ogni luogo e pure nello stesso essa aveva diverse definizioni, forme. Non si seguiva i social bensì le Lune, le Stagioni, le Piogge. Si osservava accuratamente ogni minima mutazione. Si viveva ai ritmi della Natura.
Il 2 febbraio, si celebra la Candelora (Lichtmess, in tedesco), che rappresenta la Porta tra l’inverno verso la Primavera: «Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora». Le origini della Candelora le troviamo nelle antiche celebrazioni italiche, legate a quelle di Roma. Il mese di febbraio rappresentava il fondersi. L’usanza vuole si accendano candele bianche e la dea Brigit fu trasformata in Santa Brigida, legando così il pagano al cristiano. La Candelora è il giorno ideale per pulire e purificare la casa. Le erbe che possiamo incensare in questi giorni sono artemisia, abete, pino, salvia, lavanda, menta, timo, ginepro. E per finire il termine febbraio (dal latino februatio, februare), sta a significare proprio purificare per tornare alla fertilità.
Abbiamo rinnegato la Madre Terra: una lunga storia…
Essersi allontanati da Madre Terra, dalla Natura ha una storia lunghissima fatta di paure, tribunali, roghi, inquisizione e distruzione di ogni traccia del Sapere e del profondo Rispetto e Conoscenza della Natura stessa, da noi in Italia molto di più che nel nord Europa, soprattutto nell’area dell’arco alpino. Nel nord Europa la chiesa cattolica non era così potente capillarmente come in Italia ed è per questo che molto spesso citiamo gli otto principali eventi legati ai ritmi della Natura e della nostra esistenza con nomi celtici, norreni.
La ruota dell’anno non è altro che la profonda conoscenza delle stagioni e quindi il sapere atavico degli esseri umani stessi: Samhain (inizio novembre), Yule (solstizio d’inverno), Imbolc (inizio febbraio), Ostara (equinozio di primavera), Beltane (inizio maggio), Litha (solstizio d’estate), Lammas (inizio agosto) e Mabon (equinozio d’autunno).
La religione cattolica ha mantenuto alcune di queste importanti date trasformandole in festivitá religiose, perché la popolazione necessitava profondamente il festeggiamento di augurio per un buon raccolto o per la fine del lungo inverno! Samhain, per esempio corrisponde alle due giornate di inizio novembre dedicate alle anime delle/i defunte/i e a tutte/i le/i sante/i oppure Litha che corrisponde al solstizio d’estate (cade solitamente il 20 o il 21 giugno) anche se viene festeggiato il 24 giugno giorno dedicato a San Giovanni.
Una differenza non trascurabile è che determinate feste riprese dalla religione cattolica vengono festeggiate in chiesa e non più in Natura. Addirittura, il famoso Noce di Benevento, di cui tanto si parla, fu abbattuto giá nel VII secolo e al suo posto fu eretta una cappella!
Testo e immagini a cura di Daniela Di Bartolo
Fonti:
Dea della Sapienza, Dee Poth, ed. Psiche 2
Räuchern mit heimischen Kräutern, Marlis Bader
Feste, Bräuche, Traditionen, ed. Weltbild