Sarà presentato nella sede dell’Enoteca Regionale dei Vini di Irpinia il documentario “L’oro vero”, che spiega come il «Mal d’Agri» colpirà anche l’entroterra campano
Il sex appeal dell’inorganico si è insinuato nella politica più forte che mai. I permessi di esplorazione petrolifera in mare e sull’Appennino saltano fuori come cefali e melanzane e il governo punta a raddoppiare, quanto prima, la produzione di barili in Basilicata, in quella Val oggi affettuosamente ribattezzata Mal d’Agri (titolo anch’esso di un docufilm dedicato al problema). L’annata è ottima per i signori del greggio. Ma, in Lucania come nell’entroterra campano, c’è chi continua a chiedere e a chiedersi se sia più importante l’acqua, la terra o l’oro nero. Il prossimo 24 luglio, ad esempio, nel Castello di Taurasi (in provincia di Avellino), parleranno i difensori de “L’oro vero”, titolo di un documentario sui permessi di trivellazione in Irpinia che raccoglie proprio le testimonianze di quanti, in Val d’Agri, stanno subendo le conseguenze dell’estrazione dell’oro nero senza ottenere i vantaggi economici promessi. Le testimonianze sono messe in paralleleo con storie di imprese agricole irpine resistenti che tutto avrebbero da perdere dalle trivellazioni.
L’iniziativa, partita dal Coordinamento Irpino No Triv, dall’Associazione Mesàli e dalla condotta Slow Food colli dell’Ufita Taurasi, nasce in risposta al permesso di esplorazione petrolifera “Nusco” rilasciato alla Cogeid e al primo pozzo di ricerca che si vorrebbe creare a Gesualdo, a poche centinaia di metri dal centro abitato, in prossimità delle mefite di virgiliana memoria e di un complesso termale, all’interno di un’area pregiata per la produzione agricola e vitivinicola, in prossimità dei Monti Picentini che riforniscono d’acqua tre regioni e milioni di meridionali, con evidenti rischi per le sorgenti.
Alla proiezione interverranno Enzo Di Salvatore, docente di diritto costituzionale all’Università di Teramo e membro del Coordinamento Nazionale No Triv, Franco Ortolani, docente di geologia all’Università Federico II di Napoli, Antonio Petrillo, sociologo e docente al Suor Orsola Benincasa di Napoli e Virginiano Spiniello del Forum Ambientale dell’Appennino. Saranno presenti anche agricoltori e viticoltori con i loro prodotti, messi in tavola dai cuochi dell’associazione “Mesali”, e alle 22.00 ci sarà il concerto di “Là Nua Irish Roots” e “Jambassa”, che hanno firmato la colonna sonora del documentario ideato da Roberto De Filippis e diretto da Daniele De Stefano e Giuseppe Orlandini.