Quanti bambini trascorrono l’estate davanti agli schermi digitali, all’ombra di palazzi di cemento, senza la possibilità di rincorrersi nel prato, raccogliere fiori, sdraiarsi su una balla di fieno e fare tutte quelle cose apparentemente banali che i bambini hanno fatto per secoli? E’ da questa domanda che parte il progetto di masseria didattica in provincia di Benevento promosso dalle docenti Valentina Ricciardi e Linda Rinaldi con un team di creativi
«Consapevoli dei disagi psico-sociali causati dalle restrizioni anti-covid che hanno colpito soprattutto i minori in età scolare e le fasce più deboli, partiamo dal bisogno di offrire luoghi di incontro, confronto, relazione e apprendimento attivo durante il periodo estivo», scrivono Ricciardi e Rinaldi, da cui è partita l’idea di un campo estivo interamente in campagna per bambini tra i 5 e i 10 anni, che si terrà dal 21 giugno al 6 agosto, presso la masseria “La Zagara” sulla strada tra Benevento e Apice. Un’esperienza affine per molti versi alle già rodate pratiche di asilo nel bosco, che coinvolgerà gli artisti di strada Gianpaolo Iannace e Flavia Iori, l’educatore e musicista Danilo Romano, la scenografa teatrale e cinematografica Maica Rotondo e la danzatrice folk Francesca Raffa.
Ogni settimana le attività proposte nella masseria didattica spazieranno tra natura e creatività con il gruppo di educatori, musicisti, giocolieri, teatranti e cinematografari per dare ai bambini la possibilità di sbizzarrirsi attraverso le relazioni e il raggiungimento di obiettivi comuni come coltivare un orto, fare giochi di abilità fisica, riconoscere specie vegetali e animali, fare un film, cantare, suonare, creare in libertà nel rispetto e nella conoscenza della natura. «Stare all’aria aperta – spiega Ricciardi – accresce le capacità sociali dei bambini, stimola al gioco divertente e alla capacità di testare i propri limiti e le proprie risorse fisiche, mentali ed emotive. Alcune attività aumentano il rispetto dell’ambiente e la percezione del sé nel mondo, assecondando quei ritmi fondamentali troppo spesso scavalcati dalla frenesia quotidiana. In base alla mia esperienza ho anche potuto constatare come i bambini più fragili si sentano più gratificati e riconosciuti in contesti dove il corpo e le emozioni sono protagonisti: sintetizzando, penso sia fondamentale che i bambini siano educati alla bellezza e alla conoscenza degli elementi naturali per sentirsi parte di un’unica grande vita universale».
«Vale la pena ricordare – scrive “Il Mattino” – che, tra i “diritti naturali dei bambini e delle bambine”, l’educatore Gianfranco Zavalloni annovera il diritto a sporcarsi, giocare con la terra, l’erba, le foglie e i rametti, costruire rifugi-gioco e ascoltare gli uccelli, vedere le stelle splendere e il sole sorgere e tramontare, oltre al diritto ad essere temporaneamente “selvaggi”. Cose che le città, la speculazione edilizia tipica del Belpaese e le abitudini contemporanee rendono delle chimere quasi irrealizzabili».