Ogni negozio, se indipendente, comunica e vende soprattutto identità: come un’opera d’arte, mette in mostra la personalità, i sogni, la visione degli autori/titolari. Quando si acquista un pezzo del negozio indie, si sta portando via un iris dal quadro di Van Gogh
Ogni negozio, se indie, è diverso da ogni altro, come ogni persona è diversa dall’altra. Chi vive in prima persona è un artigiano che accumula, ogni giorno, un tassello in più di esperienza, di vita sperimentata. Questa vita vissuta artigianalmente si ha, gestendo un negozio, la possibilità di condividerla con altri che, a mo’ di sinestesia, sono ora clienti, ora amici, ora fruitori d’arte. Quando si entra in un negozio indie, ci si sente a casa, perché il titolare/artigiano del negozio è espressione di quel territorio, di quella comunità dove è cresciuto. Quindi, nel negozio indie, ogni abitante del territorio trova un pezzo di sé, ma arricchito dall’interpretazione di un’altra vita, come avviene fruendo di un’opera d’arte.
Alessio Masone, Collettivo Terreità
La riflessione parte dal post di un negozio appena aperto ad Avellino, “Spaziotempo“, che si presenta così: «SPAZIOTEMPO non è un negozio. SPAZIOTEMPO non è un locale. SPAZIOTEMPO è una sospensione temporale! Un luogo dove leggere, ascoltare musica, evadere dalla routine per un po’ di TEMPO. Un posto dove fare una pausa drink con snack internazionali, trovare stampe alternative e una selezione di oggetti fatti a mano. Uno SPAZIO in cui conoscere e conoscersi, da cui guardare la città con altri occhi, riscoprendola. SPAZIOTEMPO è in via Nappi 17 nel cuore di Avellino».