Intervista alla band sannita in occasione dell’uscita dell’album “All you can Eat”
I Thirdston3, alternative rock band based in Benevento, come si legge sulla loro pagina facebook, sono appunto una rock band nata nel sannio, a Benevento nel 2015. Il 22 febbraio 2022, in ritardo a causa della pandemia, esce il loro album “All you Can Eat”. La somma delle loro esperienze come band si concretizza in dieci brani dal sound accattivante e coinvolgente. I testi all’apparenza minimalisti si rivelano di estrema profondità concentrandosi «su fatti di vita quotidiana, ruotano attorno al dolore e alla sofferenza dell’uomo, costretto a convivere con una realtà indesiderata».
L’arte, la musica in questo caso, rappresenta un punto di partenza «per mete più ambiziose». Ma rappresenta anche una forma di narrazione in grado di raccontare il nostro vissuto, generando un cambiamento reale all’interno di un cotesto socio-culturale come quello che vive l’entroterra campano. Una chiave di svolta per rigenerare l’entroterra scuotendolo dal torpore che lo avviluppa.
Di seguito l’intervista completa… Buona lettura!
Da poco è uscito il vostro primo album. Ti va di presentarcelo?
“All You Can Eat” nasce nel luglio 2020, in circa un mese abbiamo scritto le musiche e iniziato a lavorare alle voci. Per via della pandemia abbiamo deciso poi di cercare il momento migliore per pubblicarlo e la data del 22 Febbraio 22 ci è parsa la più opportuna. L’album parla di fatti e di vita quotidiana, ruota attorno al dolore e alla sofferenza dell’uomo, costretto a convivere con una realtà indesiderata. Il filo conduttore delle storie raccontate nell’album è la potente anima rock, con un impianto melodico e ritmico che sostiene e valorizza la voce del cantate. Abbiamo provato a creare il nostro sound, avvolgente e diretto, sia nei brani più tirarti che nei momenti più soft. Il sound “ThirdSton3” punta alla fusione del groove della batteria con le melodie dei riff di chitarra, a sostegno delle linee vocali che sono la vera amalgama di tutti e 10 i brani. Gli assoli di chitarra sono invece un’istantanea, un flash che riassume il racconto del testo o cerca di creare un breakdown dall’atmosfera del pezzo.
“All You Can It”, ci spiegi come nasce l’idea di questo titolo?
Il titolo dell’album nasce dall’eterogeneità dei 10 brani che lo compongono, tutti marcati da una forte personalità che nasce dallo stile delle linee vocali e dai riff di chitarra.
Quando e come è nato il vostro gruppo?
La band ThirdSton3 nasce a Benevento nel 2015 con Luca Cocca alla voce, Eliseo Bancheri alla batteria/programmazioni e Mario Zeoli alla chitarra/basso. Iniziano subito col comporre materiale inedito e ad esibirsi come tributo a Jimi Hendrix nei locali della Campania e di tutta Italia. Nel luglio 2018 pubblicano il primo singolo inedito “BACK HOM3”, promosso in radio ed emittenti TV locali e nazionali. Tra le varie esibizioni live spicca quella a “Città Spettacolo” a Benevento il 27 Agosto 2021. A causa della pandemia il primo album ufficiale della band slitta al 2022. Il 22 Febbraio 2022 è stato pubblicato “All you can eat” primo album della band.
Il nome “ThirdSton3” è un richiamo alla canzone “Third Stone from the Sun” di Hendrix, ci spieghi il perché di questa scelta?
Il nome nasce proprio dal tributo a Jimi. “Thirdstone From The Sun” è uno dei nostri brani preferiti, e quando decidemmo di suonare le sue cover scegliemmo il nome ThirdSton3, modificato col 3 perché siamo un trio: non ce ne siamo mai più separati.
Ci parli dei testi delle vostre canzoni. Che temi affrontano? Come nasce un vostro brano?
L’album parla di fatti e di vita quotidiana, ruota attorno al dolore e alla sofferenza dell’uomo, costretto a convivere con una realtà indesiderata. Si va da “Back Hom3” ispirata agli eventi del Bataclan del 13 Novembre 2015 a “Stone 1” che tratta della violenza sulle donne. Alcuni brani, come “Heat”, “Fiumi” e “Ceneri”, parlano di lotte interiori e di quanto la vita sia in salita lottando contro il giudizio altrui ma che con costanza e forza d’animo si rialza e ricomincia più forte di prima. C’è “The Referee”, traccia 7 dell’album, che nasce dalla reale esperienza di vita di Luca (cantante) e Mario (chitarrista) come arbitri su i campi di provincia. Per cui abbiamo provato a immaginare la musica come soundtrack al racconto del testo.
Ciò che ci ha uniti nella composizione dei brani di “AYCE” è stato un momento di forte empatia e ispirazione, dovuta alla profonda amicizia che ci lega da anni. Per cui ad un tratto è stato come se l’album si fosse manifestato a noi. Il nostro compito è stato quello di decifrare questi input in note e ritmo. A volte da un riff di chitarra o da una melodia vocale , così come da un ritmo che con impeto si manifesta, insieme abbiamo scritto e poi calibrato ogni singola nota
Come vi ha aiutato il mondo di internet nella diffusione della vostra musica?
Avendo tutti e 3 iniziato a suonare negli anni 90 possiamo sicuramente affermare che Internet è il supporto che abbiamo sempre sognato. Anche se dopo anni di esperienza la rete va utilizza con focus e criterio. Perché potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio offrendo facili esposizioni al pubblico ma senza poi un vero ritorno pratico o economico.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
E’ sicuramente una scena viva e ricca di proposte, in cui speriamo di trovare il nostro spazio e magari di affermarci come band emergente. Sicuramente il periodo pandemico ha stravolto i ritmi e i progetti di milioni di persone, per cui appena usciremo da questo stato che ci tiene fermi ai box, sapremo valutare oggettivamente il momento. In passato per fortuna non abbiamo riscontrato particolari problemi .
La musica, come forma d’arte, può rappresentare un riscatto per l’entroterra campano dove sembra tutto immobile?
Assolutamente si… perché almeno la musica, anche qui, è in moto continuo e può essere un ottimo trampolino di lancio per mete più ambiziose.
Un consiglio per i giovani che volessero approcciarsi al mondo della musica?
Di studiare con bravi maestri e di prendere tutto con la dovuta leggerezza.
Quali sono i vostri piani per il futuro? Cosa hanno in cantiere i ThirdSton3?
Per il prossimo futuro sono previsti un lyric video e il videoclip ufficiale di quello che sarà il nostro prossimo singolo. Stiamo organizzando, al passo con i ritmi dettati dalla pandemia, quello che sarà il tour che accompagnerà “All You Can Eat” e stiamo cercando di portare l’album sia in Italia che all’estero. Intanto ci occupiamo anche di ricevere recensioni ed interviste per pubblicizzare la nostra attività sia in radio che su canali social o qualsiasi tipo di piattaforma che voglia ospitarci.
Vittorio Palmieri