La colluttazione con uno straniero fa scattare una sorta di spedizione punitiva di gruppo che termina nel sangue: un’operazione di “giustizia fai-da-te” finita molto male e che poteva finire peggio. L’immigrato è stato prelevato privo di sensi in una pozzanghera di sangue: scossi e sconcertati i presenti
Non è stata una “normale” lite quella di sabato sera nel centro storico di Benevento, intorno all’una e mezza di notte. Le cronache locali, basate sulla ricostruzione dei carabinieri, riferiscono di una colluttazione iniziata per una “palpeggiata” a una ragazza. «A quel punto – riporta “Il Mattino”, mettendo a fuoco le due diverse fasi della vicenda – si vede il fidanzato lanciarsi sullo straniero che estrae un coltello, che poi gli cade a terra». Lo straniero si allontana ma purtroppo non finisce qui: «viene seguito tra i vicoli dai giovani amici della ragazza e del fidanzato prima in Via Verdi e poi in Via San Pantaleone, dove il trentunenne viene aggredito». Colpisce uno dei giovani con un coltello, poi soccombe all’attacco di gruppo subendo una lunga serie di colpi che gli rompono il naso e l’arcata sopraccigliare, lasciandolo a terra privo di sensi, in una pozzanghera di sangue. Un furore che lascia scossi e sbigottiti i presenti, involontari spettatori della violenza, di cui si trova traccia anche tra i commenti sulla pagina del sindaco Mastella: «mia figlia – scrive una mamma – era provata per la brutalità con cui il ragazzo è stato picchiato… sicuramente ha sbagliato ma la violenza di massa è un’altra cosa». Una vicenda inquietante da tutti i punti di vista che accende ancora una volta, in maniera urgente, i riflettori sulle dinamiche della “movida” nei suoi picchi di insensatezza.