Ecco la bellissima poesia di Giordano Ruini che auspica un radicale cambio di rotta alla fine dell’emergenza Coronavirus.
La sospensione delle attività umane che sta interessando gran parte del Paese, e che ricorda tanto l’anno sabbatico degli antichi e i riti di rigenerazione della terra e della società, è un’occasione (per quanto dura e per molti dolorisissima) per ripensare le modalità dell’esistenza quotidiana. Tutte le emergenze e le circostanze di sospensione del corso ordinario delle cose, costituiscono dei momenti di forzata riflessione sulla direzione della propria vita dela direzione della società contemporanea, individuando automatismi e condizionamenti che minano il raggiungimento di una felicità personale e diffusa. Spicca tra i tanti contributi, per bellezza ed esaustività, lo scritto poetico di Giordano Ruini, autore di un “Manuale del partigiano zen“, che dalla sua pagina coltiva «la libertà di essere poeta, scrittore, insegnante e videomaker». La proponiamo integralmente di seguito.
Non voglio tornare alla normalità
Voglio ritornare alla Vita
Non voglio che l’economia si riassesti
che torni ad essere strumento di avidità e disparità
Voglio che sia al Servizio dell’autentico benessere
Non voglio che si torni a lavorare come prima
Voglio che i lavori inutili e dannosi collassino
che il lavoro si trasformi in Opera
che si lavori di meno e si valori di più
Non voglio che si torni a lottare per la sopravvivenza
con l’angoscia che non ce ne sia abbastanza
Voglio il supporto di tutti per tutti
che la ricchezza dei pochi sui moltissimi venga redistribuita
Voglio ricordarmi che la scarsità è un imbroglio che ci hanno iniettato
Non voglio che la finanza mondiale e i colossi petroliferi ne escano indenni tornando a sfruttare e speculare
Voglio che sia un terremoto che scuota l’ingiustizia globale
Non voglio che i centri commerciali tornino ad essere sempre aperti
Voglio che gli spazi della condivisione e dello scambio
siano al servizio dell’umano e non del consumo
Non voglio rimettermi a guidare nel traffico congestionato
Voglio muovermi lento e contento
Col ritmo naturale dell’universo
Che mi fa meravigliare della fioritura dell’albicocco
Non voglio essere in paranoia per la mia salute adesso
e poi tornare tranquillamente a respirare lo smog delle industrie
come se fosse normale riprendere a crepare di tumore
Voglio che rimanga l’aria pulita di questi giorni
che i delfini tornati sulle coste non se ne vadano
Voglio nutrirmi ogni giorno
di questa Natura di cui io sono parte
Non voglio che le scuole riaprano
se in esse ci sarà ancora prestazione ansiogena
stupida burocrazia e inutile ingozzamento cognitivo
Voglio che la conoscenza sia gioia, piacere e creatività
Voglio che sia consacrato e incentivato il tempo all’arte, al canto, al gioco
Non voglio più dare per scontato il tocco della tua mano sulla mia
i piedi nudi sulla spiaggia e il tramonto dalla collina
Voglio ringraziare quando muovo il polso, quando sto in piedi, quando posso baciare mia madre
Voglio ricordarmi che questo momento è la cosa più preziosa
Non voglio tornare alla normalità
Voglio ritornare alla Vita.
Giordano Ruini
da Dichiarazioni poetiche
Foto di Rossella Di Micco