narcisismo

Il “narcisismo”, l’arte degli sciocchi

Si sente spesso parlare di narcisisti come di esseri pericolosi, scaltri, intelligenti. Il tratto narcisista più evidente è senz’altro legato alla manipolazione. Questa esigenza nasce dal vuoto emotivo che abita l’interiorità del narcisista, insieme alla mancanza di contatto con la propria identità. Il narcisista è in sostanza una “non persona”, un individuo senza volto, ed è costretto a rubare tratti caratteriali qua e là per poter gestire le relazioni.

Naturalmente, come afferma Woody Allen, ” se proprio devo pensare a qualcuno mi ispiro a Dio!”. Ed ecco che lo spettacolo comincia: il narcisista è un uomo perfetto, sensibile, attento, generoso. Conquista con la poesia, la saggezza, il romanticismo, ostenta che “si è fatto da solo”. Ma, dopo la conquista, la sua natura fredda e vendicativa viene fuori e il narcisista diventa un uomo arrogante, sgarbato, prepotente, incurante di quella che, fino a quel momento, era la sua principessa, la la donna dei sogni, il motivo per cui apre gli occhi al mattino. La voracità dell’ego del narcisista non ha fondo, per questo motivo la conquista lo svuota e ha subito bisogno di fagocitare un’altra preda. Veniamo al dunque.

La vittima prediletta del narcisista è la persona empatica, chiara, pulita: colei che possiede tutto ciò che a lui manca. Il suo obiettivo inconscio è spegnerle il sorriso e la fiducia nel mondo. L’amore verso gli altri, che questa creatura è in grado di provare ed esprimere, lo fa imbestialire! Il deserto interiore, la siccità emotiva del narcisista logora le sue membra e accende in lui una fornace di livore. Insomma: uno squalo che punta il cucciolo di foca monaca. E da qui l’arte del narcisista apre il suo sipario delle torture: denigrare, umiliare, ferire, distruggere, disorientare, tutto costruito ad arte per portare la sua vittima in un inferno di insicurezza e prostrazione. Questo gioco è reale e sortisce evidentemente degli effetti a volte devastanti.

Vorrei, però, tracciare un nuovo sentiero, evidentemente poco battuto dalla psicologia in questo ambito. La creatura empatica, se strutturata e consapevole, non è né sprovveduta né indifesa, anzi! Un essere d’amore è una bomba accecante di Luce in grado di annientare con un battito di ciglia. L’empatia racchiude in sé tanta disponibilità e accoglienza quanto forza e capacità critica. L’amore e il rispetto per se stessi sono in grado di demolire la danza macabra del narcisista con uno schiocco di dita e in un attimo la performance del narcisista si riduce all’Arte degli sciocchi, il balletto ridicolo ed esitante del povero sfigato narcisista. Che, in fondo, annovera tra le proprie vittime prima di tutto se stesso, impossibilitato a stabilire relazioni durature e di qualità.

Francesca Giuliano