Saccheggiata, in passato, anche la casa dell’ex sindaco Luigi Bocchino. Il borgo di Apice Vecchia, dopo il suo abbandono, è diventato bersaglio facile e fragile di coloro che negli anni hanno portato via pezzi di case come archi in pietra, pavimentazioni, ringhiere in ferro battuto, oggetti abbandonati, finiti o in abitazioni private o venduti a chissà chi… Nessuna amministrazione comunale ha mai pensato di rendere pubblico un inventario dei beni artistici e storici presenti in passato nelle diverse strutture laiche e religiose del borgo e smarriti negli anni
Sono purtroppo discussioni sempre relegate agli angoli delle strade. L’apertura della zona limitrofa al castello ha sicuramente riportato gente e quindi più controllo, ma nella parte chiusa le razzie continuano e, come racconta Alessio Errico, guida turistica e laureando in Giurisprudenza, non si fermano e sono evidenti, soprattutto agli occhi di chi percorre spesso a piedi i vicoli chiusi di Apice Vecchia. Errico chiede controlli e videosorveglianza, argomento tra l’altro fresco di questi giorni, poiché il primo cittadino Pepe ha parlato dalle colonne del quotidiano Il Mattino di un progetto per l’acquisto di videocamere non finanziato dal Ministero degli Interni.
Se sommati ai progetti proposti precedentemente dall’amministrazione Albanese, respinti anche questi ultimi, forse saliamo a quattro o cinque progetti di videosorveglianza proposti in dieci anni e mai andati in porto. L’attuale sindaco di Apice ha dichiarato di voler attingere dal bilancio comunale i fondi necessari per l’acquisto di telecamere destinate alla videosorveglianza del territorio. Inutile ricordare che anni fa c’erano state anche iniziative dal basso di natura pubblico-privato per l’acquisto di telecamere (esistono leggi e sgravi fiscali ben precisi per tali iniziative) ma mai ascoltate e portate avanti da nessuno. Da poco è stata istituita una commissione per il centro storico, ma non si sa nulla di ciò che vuole fare o sostenere. Tutto tace. Si aggiunge di sicuro la criticità che oggi Errico denuncia o meglio ricorda alle autorità e all’opinione pubblica. Per ora, buona parte del centro storico è lì ferma, in attesa di una seria iniziativa che valorizzi la comunità e il patrimonio storico-culturale del paese.
Michele Intorcia