LA FOTO: a Benevento volontari piccoli e grandi raccolgono la sporcizia accumulata ai margini della grande distribuzione e nei pressi del fast food “sognato” dall’amministrazione comunale ma divenuto l’incubo di molti residenti, costretti a camminare tra code automobilistiche e residui di junk food
L’iniziativa è stata promossa dal Comitato di quartiere Cappuccini Mellusi con i gruppi Mamme Rana, Unione Degli Studenti Benevento, Compagnia San Pio, Tennis Club 2002 e la partecipazione della sezioni Lipu di Benvento. «Cartoni di bibite e panini abbandonati ovunque. Ensemble alla lattina! Il problema alla base è un popolo incivile, però è innegabile che il fast food ha accentuato lo schifo, ti vende 100 grammi di alimenti e 8 kg di carta e plastica (tutto rigorosamente usa e getta). Poi si parla però vivere di turismo in città! (il tour della monnezza?). Cominciamo a boicottare alimenti di chi utilizza involucri Usa e getta», commenta un utente su un gruppo ecologisto locale.
Dura la condanna dell’amministrazione da parte di un altro cittadino, sempre sui social: «A nessuno sovviene che in un contesto civile funziona così: i cittadini pagano la tassa di scopo detta volgarmente tassa sulla monnezza: le carte non si buttano a terra ma negli appositi cestini; i vigili preposti, direttamente o indirettamente, individuano e sanzionano gli “inzivados”; la mattina gli operatori ecologici puliscono la città anche dei rifiuti lasciati dagli “inzivados”. Questo è il “processo” che funziona in tutte le città d’Italia che brillano per senso di civiltà e dove vengono corrisposti servizi in linea con le tasse pagate. Teniamo ben in considerazione che in città paghiamo una tra le tasse più care in Italia… Bisogna lavorare!».