«La produzione intensiva ha bruciato la semplicità del grano», spiega Massimo, socio della comunità di autoproduzione “Ecopotea“. La spasmodica ricerca della quantità ha privilegiato approcci agricoli che inquinano e impoveriscono il terreno, seminando la povertà del domani. Privandoci oggi di prodotti buoni e sani ed escludendoci da quei gesti che ci identificano come una comunità.
E’ proprio dall’idea di comunità che riparte il progetto “I Luoghi del Grano“, unendo autoproduzione e inclusione, in un’ottica di tutela ambientale ed economia circolare. Da quando il gruppo è partito ad oggi molte cose sono cambiate. 4 anni fa era molto difficile trovare agricoltori che credessero nel progetto e mettessero a disposizione terre e competenze. Oggi tanti piccoli e medi produttori chiedono di collaborare con il progetto di comunità, producendo direttamente per le famiglie. Saltando intermediari e grande distribuzione. Evitando pesticidi e diserbanti. Mettendo in tavola prodotti naturali, «anche per i nostri figli».