Il freddo bussa alle nostre porte portando con sé la rigidità dell’inverno. L’inverno è il periodo dell’anno in cui la natura si ferma, tutto sembra morire intorno a noi. Gli alberi – a cui l’autunno ha strappato le foglie – ora appaiono come forme scheletrite che bucano il cielo. Gli animali cercano rifugi sicuri in cui ritrovare il torpore della terra. I primi fiocchi invecchiano il paesaggio.
Noi invece? Come affrontiamo il rigore del freddo invernale? Spesso non diamo il giusto peso a questo periodo preferendo semplicemente attendere l’arrivo dei tempi più caldi. Dovremmo santificare l’inverno, attore di un ciclo perpetuo che porta una morte apparente sul mondo per poi farlo rinascere e rifiorire a nuova vita.
I nostri piccoli rimedi per il freddo dell’inverno:
- Tenersi al caldo con indumenti in lana (molto meglio se fatti a mano!). Avvolgere il collo in una sciarpa calda che porti con se il caldo profumo di un ricordo;
- Camminare e respirare. Camminare, possibilmente il mezzo alla natura. Andar a far compagnia al bosco. Ricordagli che presto il freddo passerà e lui ritornerà a splendere. Respirare il profumo dell’inverno, della neve e del bosco. Quell’aria pungente che ti raffredda da dentro ma che ti fà sentire vivo;
- Spogliarsi di tutte le foglie e tremare. Spogliarci delle nostre insicurezze come gli alberi delle foglie per nutrire la terra. Accogliere il freddo e le nostre paure per diventare più forti.
- Raccogliere il vento. Costruire un’aquilone e restare in strada con il naso per aria in attesa della carezza del vento. Il mondo è un compagno di giochi prezioso che non ci abbandona mai;
- Rifare il letto tutte le mattine. Costruirsi una tana confortevole dove andarci ogni volta che hai bisogno. Sostare tra le coperte, un guscio caldo, con la coperta sopra gli occhi a inventare favole e creare mondi di pura immaginazione da tramutare in fiocchi di neve;
- Sedersi su uno scalino con il viso tra le mani. Sedersi a contemplare la natura. Osservare fili d’erba tramutarsi in boccioli e poi esplodere in colori floreali. Osservare i bambini rincorrersi tra le dune di neve giocando a pallate di neve; Sedersi imbronciati sull’uscio di casa, perché fuori piove, e registrare nell’anima il ticchettio della pioggia che suona sulle superficie lisce. Specchiarsi nelle pozzanghere, soglie di altri mondi immaginari.
a cura di Valentina Ricciardi e Vittorio Palmieri